È stato catturato in Grecia l’uomo che era insieme alla 29enne e alla neonata ritrovate morte pochi giorni fa a Villa Pamphilj, Roma. Il piccolo corpo di una bimba di sei mesi con alcuni segni di traumi era steso sotto un cespuglio, vicino alla Fontana del Giglio, nell’area affacciata su via Leone XII. A oltre 100 metri, sotto degli oleandri, è stato poi ritrovato anche il cadavere di una donna di circa 30 anni rinchiuso in un sacco nero dal quale spuntavano un braccio e parte di un piede e una gamba. I resti della donna erano in stato di decomposizione, ma nessuna lesione sul corpo. Le prime ipotesi dopo il ritrovamento erano che la donna e la bambina fossero originarie di un paese dell’Est Europa, forse Romania, invece sono risultate americane. Stessa nazionalità per l’uomo dai tratti latini, sospettato omicida della donna e della neonata e che potrebbe aver soffocato la piccola: 46 enne con precedenti, si chiama Rexal Ford, era fuggito rifugiandosi nell’isola di Skiathos, in Grecia, ma è stato catturato con mandato di arresto europeo emesso dal Gip e adesso deve essere estradato in Italia. Indagano gli agenti dello SCO-Servizio centrale operativo, reparto della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.
(articolo in aggiornamento non appena giungono notizie rilevanti e verificate sul caso)
Lo scorso maggio la coppia e la bambina vivevano nella zona del mercato di San Silverio nella zona di San Pietro, lì sono stati visti più volte, lui brusco, mentre la donna lo teneva lontano dalla piccola, tanto che dei testimoni l’hanno sentita pronunciare verso l’uomo “Don’t touch her!”… “non la toccare!”.
Sull’identificazione definitiva dei corpi è arrivata una segnalazione durante la trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”, un fatto che ha cambiato definitivamente la vicenda.
Un telespettatore ha riconosciuto i tatuaggi della donna, quelli diffusi dalla Polizia di Stato e trasmessi durante il programma televisivo. “Ho visto litigare una donna che aveva gli stessi tatuaggi con un uomo, non lontano da Villa Pamphilj“, ha raccontato il telespettatore. Quel litigio che fu molto violento, così tanto che erano intervenute le forze dell’ordine: gli agenti li avevano identificati.
Prima della trasmissione, nello sforzo di dare un’identità a quei corpi, il confronto del loro Dna aveva permesso di stabilire che la donna e la bimba erano mamma e figlia.
Grazie agli esami sul corpo della trentenne i medici legali hanno appurato che è deceduta cinque giorni prima della bambina e che la allattava. La piccola, però, quando è ha perso la vita aveva lo stomaco del tutto vuoto.
È apparso evidente che la madre della bimba non è stata picchiata, il corpo non presenta traumi. Pure gli esami tossicologici sembrano escludere che si sia drogata, che sia morta per l’assunzione di sostanze, esclusa l’overdose.
Diverso il discorso per la piccola: potrebbe essere stata soffocata/strangolata. Orribile.
Donna e bimba erano entrambe nude. Nessun segno di violenza sessuale su entrambe.
La rete si stringe attorno all’uomo dí carnagione olivastra che testimoni hanno visto nei giorni precedenti con la trentenne e con la bimba…
Identificazione subito difficile: i tatuaggi e alcuni dati sulla donna per cercare di trovare chi l’abbia conosciuta, vista in zona Villa Pamphilj e nei quartieri lì intorno.
La Polizia di Stato ha chiesto aiuto alla gente “nell’identificazione di una donna di età presumibile 20/30 anni, lineamenti caucasici, capelli chiari, alta cm 164, peso 58 kg, rinvenuta morta all’interno del parco Villa Pamphili e che presentava vari tatuaggi. Non si esclude che detta donna si accompagnasse ad una bambina di tenera età, fra i 6 mesi ed 1 anno”.
Eventuali segnalazioni utili alle indagini potranno pervenire al numero n.u.e. 112.
Foto 1 tatuaggio piede destro interno vicino al malleolo
Foto 2 tatuaggio fascia addominale superiore
Foto 3 tatuaggio braccio destro parte esterna altezza omero
Foto 4 tatuaggio braccio destro altezza omero lato interno




Non perché ci sia certezza assoluta, ma la magistratura indaga per per duplice omicidio aggravato come atto dovuto in modo da portare avanti accertamenti mirati.



L’allarme iniziale è stato dato verso le ore 16 da passanti e frequentatori della villa che hanno visto il corpicino della bimba.
I sanitari del 118 hanno tentato di rianimare la piccola senza riuscirci perché era già irrimediabilmente senza vita.
Intanto, sul punto del ritrovamento era arrivato anche il pm della Procura di Roma, Antonio Verdi, che ha avviato il procedimento affidando le indagini alla Squadra Mobile della Polizia.
Le forze dell’ordine hanno poi trovato i resti della donna richiamati dalle segnalazioni di altre persone che hanno notato quel sacco nero da dove uscivano una mano e un piede. Il corpo adagiato e non trascinato (possibile sia stato fatto da un solo uomo?) vicino ad alcuni oleandri, a poca distanza da uno degli ingressi su via Olimpica.
Nel frattempo la zona è stata delimitata e interdetto l’ingresso per permettere alla Polizia Scientifica di effettuare i rilievi necessari alle indagini.
La prima ipotesi, legata alla tesi dell’omicidio, è stata che i due ritrovamenti siano connessi.
Un’ipotesi poi confermata dall’accertamento delle loro identità, grazie anche alle impronte nella banca dati. Ancora presto per avere una verifica tramite la comparazione dei due dna.
Tutto questo ha permesso alla squadra mobile di indirizzare le ricerche su un uomo dell’est Europa che dovrebbe essere legato alla donna e alla bambina. Anche un testimone avrebbe più volte visto i tre in quella zona del parco, tre cittadini romeni senzatetto.
Comunque dal ritrovamento dei due corpi gli agenti hanno avviato ricerche nell’area, sia all’ingresso del parco che nei quartieri più vicini, Monteverde e Aurelio, raccogliendo riprese delle telecamere di video sorveglianza che possano rivelare senza ombra di dubbio chi ha portato la piccola e la donna nella villa per sbarazzasene.
Sul corpo della bimba sono stati trovati dei segni compatibili con alcuni traumi, uno a un braccio e un altro a una mano, un segno anche sul collo, ma su questo e sulle cause della morte dovrà pronunciarsi il medico legale dopo l’esame autoptico. Stessa cosa per il corpo della donna che deve essere esaminato per comprendere la causa e il momento del decesso visto che non ha segni da traumi: intanto, per lo stato in cui è stato trovato, rivela la perdita della vita ben prima rispetto alla neonata. Troppo presto per avere risultati dagli esami tossicologici.