Un sorriso sincero, dolce, un carattere timido e a tratti introverso. È così che si presenta Claudia Stazi, giurista esperta di temi sociali, che racconta il suo primo romanzo, “La seconda possibilità”. Il volume è uscito a fine giugno, già in classifica su Amazon nella sezione narrativa conquistandosi prontamente il favore del pubblico. In questo scritto l’autrice centra l’attenzione sull’amore tossico, uno dei cardini su cui ruotano le sue parole.

Rita Ricci – Crede che nella vita “le seconde possibilità” funzionino e perché?

Claudia Stazi

Claudia Stazi – Ritengo che l’unica chance che abbiamo nella nostra breve esistenza è credere che esista sempre una seconda, ma anche una terza e una quarta possibilità. Chi è che nella vita non ha preso, almeno una volta, la strada sbagliata? Essendo così costretto a ricominciare tutto da capo, come nel gioco dell’oca, non avendo altra scelta che ripartire dallo start. Perché fare la scelta sbagliata non è un problema, purché si abbiano la voglia e la forza di ricominciare.

R.R. – Nel suo romanzo c’è qualche riferimento autobiografico?

C.S. – In molti mi hanno fatto questa domanda. Credo che sia inevitabile. Quando si scrive un romanzo, ci si mette sempre qualcosa di sé, del proprio vissuto. Ovviamente, non sto affermando di aver ucciso qualcuno (e nemmeno di aver mai pensato di farlo), similmente alla protagonista Dona, ma le emozioni che lei esprime, sono le mie. Il mio intento è suscitare emozioni nei lettori. L’unico modo che conosco è quello di mettere su carta il mio vissuto emotivo. Per me, scrivere è consegnare al lettore una parte di me: la mia intimità, comprese le gioie e le paure. 

R.R. – Anche lei, dunque, ha provato sulla sua pelle la pericolosità di un “amore tossico”. In che modo ne è uscita?

C.S. – Purtroppo sì, mi ci sono imbattuta anche io. Ho sofferto molto sia durante, che dopo la fine della storia. Le relazioni tossiche lasciano degli strascichi dolorosi, anche quando si è riusciti finalmente ad allontanarsi. Ecco perché, alle prime avvisaglie, bisognerebbe – come consigliano gli esperti – darsi alla fuga. Invece io, nonostante i tanti segnali, non ci sono riuscita. Così, mi sono ritrovata dentro una storia in cui l’altalena emotiva era la normalità. La cosa sorprendente è che da quell’alternanza di emozioni, a volte bellissime e a volte orribili, ero diventata totalmente dipendente. Tanto che, a relazione finita, provavo delle sensazioni simili a vere e proprie crisi di astinenza: mi mancavano quelle scariche di adrenalina, mi sentivo completamente svuotata e smarrita… Sono stati mesi molto duri, e a pensarci adesso, sono fiera di me e del mio percorso, di essere riuscita a liberarmi di quella persona e dell’atmosfera malsana in cui mi faceva vivere. Ora sono una donna “nuova”. Sono riuscita a liberarmi da quel “giogo emotivo” grazie all’affetto della mia rete di sostegno che mi è stata vicina nei momenti più duri, alla quale mi sono aggrappata completamente e anche grazie alla somministrazione di “fiori di Bach” e valeriana… che non guastano mai!

R.R. – Ritornando agli aspetti meramente letterari, c’è qualche autore, in particolare, da cui ha tratto ispirazione per la stesura del romanzo?

C.S. – Mi è stata di grande ispirazione la scrittrice statunitense di best seller Daniele Steel, la cosiddetta “regina del rosa”. Ce ne sono molti altri, sia italiani che d’oltralpe, tra questi spiccano l’autore svizzero Joël Dicker e gli italiani Niccolo Ammaniti e il compianto Giorgio Faletti.

R.R. – A chi consiglierebbe la lettura de “La seconda possibilità” ?

C.S. – Ritengo che il mio romanzo sia adatto a tutti i tipi di lettori. Non lo dico tanto per dire: lo hanno saputo apprezzare sia donne sia uomini di ogni generazione, dai più giovani alla terza età. E soprattutto, in molti hanno paragonato la struttura a quella di una serie televisiva chiedendomi entusiasticamente notizie del sequel. Il romanzo ha, infatti, un finale aperto.

R.R. – “La seconda possibilità” è un’opera di narrativa, ma sottende un messaggio: di che tipo?

C.S. – Il messaggio è di tipo sociale ed è duplice: da una parte, illustra la pericolosità di un amore tossico che può portarti ad un epilogo che mai avresti immaginato; dall’altro, ricorda che è sempre possibile risorgere dalle proprie ceneri, un po’ come l’Araba fenice.

R.R. – Ha già in cantiere altri titoli di narrativa?

C.S. – Sì, sto lavorando su un altro romanzo che, però, non è il seguito de “La seconda possibilità“. Riguarda tutt’altro, però al centro ha sempre tematiche a sfondo sociale.

R.R. – Come si definirebbe con un aggettivo?

C.S. – Preferisco non definirmi. Lascio agli altri quest’incombenza.


La seconda possibilità

in vendita su Amazon (link)
108 pagine
Rossini Editore
pubblicazione: 30 giugno 2023
ASIN: B0C4G59XXW
ISBN-13: 979-1259693266
Dimensioni: 21 x 1.5 x 13.9 cm

Di Rita Ricci

Voce fuori dal coro. Appassionata di libri, arte, cinema e teatro... e gelato!

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