Grande inaugurazione-conferenza stampa a Roma sulla via Tiburtina lo scorso 23 settembre. Dopo 19 anni di lavori, sospensioni, riprese e guai vari, questa grande strada è stata ampliata nella sua interezza nel tratto considerato dai lavori. Però siamo alle solite. Doveva arrivare il Ryder Cup di golf (link) al complesso romano Marco Simone Golf & Country Club (link) per correre a completare un’opera che non si riusciva a ultimare da quasi due decenni.

Possibile che Roma debba andare avanti in questo modo?

Ampliare a tre e due corsie (dipende dai tratti) sette (7) chilometri della via Tiburtina, dalla rotatoria di Ponte Mammolo, corrispondente alla fermata omonima della Linea B della Metropolitana e stalli di molte linee bus urbane e extraurbane, fino alla rotatoria con via di Salone. Ampliamento che ha interessato anche il rifacimento e ampliamento da via di Salone alla grande rotatoria di via Marco Simone (tratta T4).

Vogliamo fare un ardito parallelo?

Prendo a esempio L’Eurotunnel, o Tunnel della Manica, impresa colossale sotto ogni punto di vista per connettere direttamente Francia e Inghilterra con un percorso ferroviario scavato sotto al fondale marino.
Ben 39 chilometri compiuti in sette (7) anni con il lavoro di 4.000 operai facendolo diventare il tunnel ferroviario più lungo del mondo.
Ripeto, sette anni per realizzarlo.
Vero, c’era il concorso di due nazioni, ma l’opera era veramente grandiosa, eccezionale, dai costi stratosferici, ma necessari.

Al confronto la messa in sicurezza e l’ampliamento dei sette (7) chilometri della Tiburtina è una cosa minuscola, tanto che era affrontabilissima da forze nazionali, regionali e comunali.

Eppure è stato il disastro.

Di esempi deteriori a Roma ne abbiamo tanti, come gli eterni lavori per tentare di completare la TERZA linea della rete di metropolitane capitoline, intendo la Linea C: alla fine ci vorranno (forse) 40 anni per vederla in funzione, ma non completata nelle sue diramazioni. A questo link l’articolo su tale punto, uno scritto con particolari esaurienti, schede, spese lievitanti per la realizzazione, tempi sempre più lunghi.

Tornando all’allargamento della Tiburtina, il primo impulso a completare le tratte T1, T2, T3 e T4 è stato durante la giunta capitolina Raggi.
Poi l’attuale sindaco Gualtieri il cui esecutivo per due anni ha gestito le ultime e cruciali fasi dei lavori.

Costo complessivo: 84 milioni di euro

In questo modo, dal pericolo di non vedere mai compiuta l’opera, siamo giunti fortunatamente e fortunosamente alla sua piena realizzazione.
Dopo 19 anni…

Fin dalla fase di aggiudicazione l’intervento ha subito forti rallentamenti. Viene, infatti, approvato nel 2004 (Giunta Veltroni), per poi essere appaltato nel 2009 (Giunta Alemanno) con sostanziali modifiche che hanno ritardato l’avvio dei lavori. Da novembre 2021 il Dipartimento Csimu di Roma Capitale ha dato un forte impulso alle lavorazioni, realizzando il nuovo ponte sul Fosso di Pratolungo ed eseguendo ex novo la tratta T4 (da via Settecamini/Casal Bianco a via Marco Simone), inclusa la grande rotatoria Marco Simone. Durante gli ultimi 22 mesi sono stati rinvenuti diversi reperti archeologici che hanno reso necessario trovare delle soluzioni esecutive in collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma. Si è lavorato in soggezione di traffico con conseguenti rallentamenti nei tempi di realizzazione. Superate tutte le criticità riscontrate è stato possibile concludere i lavori, aprendo alla circolazione nei tempi annunciati.
(Comune di Roma Capitale)

Il sindaco Roberto Gualtieri con Ornella Segnalini, assessore ai Lavori pubblici hanno celebrato questa felice conclusione e completamento, ma c’è da andarne poco fieri per i tempi totali-necessari alla fine dei lavori.
Loro non hanno colpa dei quasi due decenni di sfascio.
Lo sappiamo.

Sarà comunque registrato come un capitolo nero, l’ennesimo, della storia capitolina recente.

Per sistemare un tratto di strada lungo sette chilometri non si possono impiegare 19 anni, nonostante i ritrovamenti archeologici venuti fuori durante i lavori e che hanno fermato temporaneamente o rallentato la realizzazione.

L’inaugurazione è stata fatta, presenti anche Daniela Porro, soprintendente Speciale di Roma, Massimiliano Umberti, presidente del Municipio IV e Giampaolo Montali, direttore generale del progetto Ryder Cup 2023.

Facciamo festa per 19 anni ricordando i precedenti e maledetti 19 che hanno costretto tutti a file infinite su auto e bus lungo la Tiburtina, a gimcane tra sbarramenti dei cantieri, poi nuvole di polvere (quando i lavori erano attivi), recinzioni abbandonate per anni quindi cadenti, quelle che dovevano delimitare le aree di intervento.
Un girone infernale.

La Città Eterna avrà scontato i suoi peccati? O meglio, li avranno finalmente scontati i suoi cittadini?
Il purgatorio è finito?

Personalmente ho l’impressione che di “disavventure” romane ne vedremo e ne vivremo tante altre. Spero di essere smentito dai fatti, ma ci credo poco.

Giuseppe Grifeo

Lungo il tracciato della Tiburtina sono state rinvenute importanti evidenze archeologiche relative al percorso dell’antica via consolare tra il V e il IX miglio. Gli scavi, con la direzione scientifica della Soprintendenza Speciale di Roma, hanno portato alla luce molti rinvenimenti: i più significativi sono quelli in corrispondenza del fosso di Pratolungo, dove sono stati trovati i resti di due ponti che dall’epoca romana ebbero una continuità fino all’età moderna. I due ponti – uno di età imperiale di cui rimangono i grossi conci di travertino di una delle arcate sul lato occidentale del Fosso, lato Roma, e l’altro di età repubblicana (fine III-II sec. a.C.), lato Guidonia – hanno restituito anche la posizione del tracciato dell’asse viario antico che corrispondeva solo in pochi punti a quello moderno. Gli scavi hanno portato al rinvenimento anche di reperti a carattere funerario, come tombe e resti spoliati di monumenti funerari, tracce dell’antico basolato che verranno ricollocate in corrispondenza del tracciato e un cippo miliario già oggetto di delocalizzazione e riallocazione. È prevista la pubblicazione delle principali scoperte da parte della Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio.
(Comune di Roma Capitale)

Di Giuseppe Grifeo

Giornalista professionista, nato e maturato terrone, avi terroni, vivente e scrivente... Passione per l'astronomia, l'egittologia, la storia, quella antica e medievale in particolare, le leggende, l'enogastronomia e la mia Sicilia. Nato per curiosare, indagare, ficcare il naso, ma con discrezione, elegantemente

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