A stroncare un grande laboratorio del riciclo di auto rubate ci hanno pensato i poliziotti del VII Distretto Porta San Giovanni. L’officina era travestita da impresa artigianale per la lavorazione del vetro. Un lavoro incessante fabbricando targhe false e truccando numeri di telaio dei mezzi sottoposti al “trattamento”.

Però alla Polizia di Stato sono arrivate molte segnalazioni su un andirivieni sospetto di autovetture, tutte a passare attraverso una rampa entrando e uscendo da un garage sotterraneo vicino alla vetreria.
Senza contare che a qualsiasi ora del giorno e della notte la gente sentiva particolari e forti rumori provenire dal sotterraneo.

A un certo punto sono iniziate le indagini che hanno portato all’arresto di un italiano di 56 anni e di un ucraino di 45.

Come sottolineato dalla Questura di Roma, quando i poliziotti hanno fatto irruzione nell’officina, si sono trovati davanti agli occhi una scena che non ha lasciato dubbi.

I due “artigiani” stavano lavorando con un’apparecchiatura laser mentre erano intenti ad alterare il telaio di un’utilitaria imprimendo sul ferro una combinazione alfanumerica contraffatta.

Tutto intorno un vero laboratorio “del mestiere” tra lastre di metallo con su incise delle targhe di prova, decine di cifre combinate italiane ed estere da applicare per rimettere in circolo le autovetture rubate, oltre a gruppi ottici di autovetture, specchietti retrovisori, volanti ed altri accessori automobilistici.

Altri riscontri hanno permesso di accertare e delineare ulteriormente il quadro investigativo: sia l’autovettura in fase di “preparazione”, che un furgone Ducato trovato nel box, già pronto “chiavi in mano” con tanto di targa francese contraffatta, sono risultati rubati.

La perquisizione è stata fatta anche nell’abitazione del cinquantaseienne italiano, al primo piano dello stesso edificio. Lì dentro sono stati ritrovati altri attrezzi del mestiere, insieme ad accessori e a pezzi di carrozzeria.
Come dire che si portava il lavoro a casa.

Tutto il materiale trovato e l’officina artigianale sono stati posti sotto sequestro.

I due complici, invece, sono stati ammanettati e gravemente indiziati del reato di riciclaggio in concorso.

Di Giuseppe Grifeo

Giornalista professionista, nato e maturato terrone, avi terroni, vivente e scrivente... Passione per l'astronomia, l'egittologia, la storia, quella antica e medievale in particolare, le leggende, l'enogastronomia e la mia Sicilia. Nato per curiosare, indagare, ficcare il naso, ma con discrezione, elegantemente

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