Colpivano tabaccherie, sale slot e bar. Diverse le rapine messe a segno da un quartetto perfettamente coordinato come in un’un’orchestra criminale di pistole e minacce invece che per fiati, archi e percussioni. Ognuno di loro aveva il suo compito e ruolo, tutti perfettamente concertati. Come sottolineato dalla Polizia di Stato, a questi rapinatori è andato male l’ultimo concerto del loro collaudato schema perché la nota finale è stata “stonata” dall’intervento degli agenti della Squadra Mobile: i poliziotti hanno beccato i quattro nel quartiere di Roma Talenti, a via Ugo Ojetti, mentre rapinavano un bar. L’arresto è avvenuto come risultato finale di un’indagine coordinata dal Dipartimento della Procura della Repubblica di Roma competente per la criminalità diffusa e grave. Tutti e quattro sono italiani con età comprese fra i 25 e i 36 anni, adesso gravemente indiziati dei reati di rapina aggravata e porto abusivo di armi da fuoco.
I quattro avevano messo a segno diversi colpi nel quadrante nord-est della Capitale seguendo un loro manuale ben preciso e sperimentato.
Due di loro, armati e col volto nascosto da caschi, facevano irruzione nei locali intimando ai presenti di consegnare il denaro, poi fuggivano col bottino a bordo di uno scooter rubato, un mezzo di cui si disfacevano ogni volta in luoghi diversi dove li attendeva un terzo complice.
Da lì, tutti e tre insieme, andavano nella loro base logistica allestita nell’abitazione del quarto complice, in zona San Basilio.
Ieri sera il quartetto è tornato in scena in un bar tabacchi di via Ugo Ojetti, nel quartiere Talenti. Mentre uno dei malviventi puntava la pistola contro un cliente, il complice svuotava le casse saccheggiando anche biglietti della lotteria e valori bollati.
Lo schema “da manuale” ha incontrato, però, un’imprevista battuta d’arresto quando gli uomini della Squadra Mobile hanno anticipato il terzo step dello schema di fuga (l’incontro col quarto complice nel loro ritrovo): gli agenti li hanno sorpresi nel covo. A quel punto, hanno tentato disperatamente di scappare uscendo dal terrazzo. Purtroppo per loro il tentativo di fuga è andato a vuoto per l’irruzione degli agenti che li hanno subito bloccati e arrestati.
La perquisizione dell’appartamento ha rivelato il “kit da manuale” con tanto di caschi e armi presumibilmente utilizzate per mettere a segno i loro colpi. Nelle loro tasche, oltre al bottino di poco prima al bar di via Ojetti, sono stati trovati anche circa 1.000 euro in contanti.
A completare e cristallizzare la ricostruzione degli investigatori sono stati i frame estrapolati dal sistema di videosorveglianza dell’esercizio commerciale e il ritrovamento dello scooter utilizzato per la fuga, oltre ai capi d’abbigliamento indossati al momento del colpo.
Sono in corso ulteriori accertamenti investigativi, coordinati dal Dipartimento della Procura della Repubblica di Roma, per ricostruire la loro eventuale responsabilità anche in precedenti e analoghe rapine.
Gli arresti sono stati convalidati dall’Autorità giudiziaria che ha disposto nei loro confronti la misura cautelare della custodia in carcere.
Adesso si attende la processuale che segue le indagini preliminari per la definizione di eventuale colpevolezza con sentenza passata in giudicato.