La vittima un consulente di un’azienda specializzata nell’import/export di prodotti tecnologici. I criminali arrestati dai Carabinieri sono tre pregiudicati, uno dei quali sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, tutti indiziati di aver tentato di estorcere la somma di 2 milioni di euro al professionista.

L’imprenditore-professionista non si è arreso.

Come sottolineato dal Comando Provinciale di Roma dei Carabinieri, sfuggire alla trappola degli usurai o estorsori è possibile, occorrono coraggio e fiducia nelle Istituzioni per non rimanere soli. Vincere la paura delle minacce e delle ritorsioni significa saper chiedere aiuto, presentando denuncia presso le preposte Autorità Giudiziarie o presso qualsiasi presidio delle Forze dell’Ordine.

Alla fine il gruppo di malandrini è finito in manette, anche un ex appartenente alla Banda della Magliana e un ex appartenente ai N.A.R.. Dopo perquisizioni, i Carabinieri li hanno trovati in possesso di 33.000 euro, un orologio da 250.000 euro, reperti archeologici e opere d’arte che dovranno essere valutate – anche nel loro valore – dai Carabinieri TPC.

I fatti

A partire dalla fine del 2024, la vittima ha stretto rapporti d’affari con uno dei fermati che si era presentato come intermediario per alcune imprese e che aveva trovato un’ottima opportunità al professionista romano dell’high-tech: la vendita di materiale informatico nell’ambito di un contratto pari a 9 milioni di euro.

Dopo alcuni mesi dall’inizio dell’operazione commerciale, la società del malcapitato è stata costretta a far partire un’azione legale nei confronti della ditta acquirente perché quest’ultima riceveva la merce, ma non pagava.

A quel punto si è messo in azione il presunto intermediario affinché non venisse intrapresa alcuna azione legale di recupero del credito dalla ditta che non pagava. Il personaggio ha iniziato a pressare e a minacciare il consulente portandolo pure davanti a un noto pregiudicato romano, esponente di vertice nel mondo criminale capitolino e attualmente sottoposto agli arresti domiciliari. Quest’ultimo è il secondo indiziato di estorsione di questa vicenda.
Da quel momento la vittima ha iniziato a subire gravi minacce, intimidazioni e aggressioni fisiche nonché l’ulteriore richiesta del pagamento di un’ingiustificata e ingente somma di denaro pari a 2 milioni di euro.

Ricapitolando, l’azienda presentata dall’intermediario, oggi indiziato di reato, non paga con grave danno della ditta dove lavora la vittima. Poi il poveraccio, dopo la perdita per la merce non pagata, viene minacciato affinché paghi 2 milioni.
Ingannato e beffato ulteriormente.

A quel punto sono arrivati in scena i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma.

I militari hanno iniziato una serie di indagini che hanno permesso di raccogliere, a carico dei due soggetti, gravi elementi indiziari sulle loro responsabilità per il reato di estorsione. A questo punto l’Autorità Giudiziaria ha emanato un fermo di indiziato di delitto.
Nel corso dell’esecuzione del provvedimento, i due indiziati sono stati sorpresi dai Carabinieri mentre svolgevano un summit, dentro una clinica romana, con un ex appartenente alla Banda della Magliana, attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, e con un ex appartenente ai N.A.R., attualmente sottoposto alla libertà vigilata.

Proprio l’ex appartenente ai NAR aveva addosso un revolver con matricola abrasa, così è stato arrestato per detenzione illegale di arma clandestina, mentre l’ex appartenente alla Banda della Magliana è stato ammanettato per aver violato le prescrizioni sulla misura di prevenzione personale per l’obbligo di soggiorno.

Durante le perquisizioni domiciliari sono stati trovati circa 33.000 euro in contanti, gioielli con diamanti, un orologio del valore di 250.000 euro, nonché 18 quadri, 2 vasi da terra monumentali di verosimile porcellana cinese, un capitello e un mezzo busto in marmo, opere d’arte di cui si dovrà stabilire valore e provenienza con l’ausilio del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Di Giuseppe Grifeo

Giornalista professionista, nato e maturato terrone, avi terroni, vivente e scrivente... Passione per l'astronomia, l'egittologia, la storia, quella antica e medievale in particolare, le leggende, l'enogastronomia e la mia Sicilia. Nato per curiosare, indagare, ficcare il naso, ma con discrezione, elegantemente

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